David, il fondatore del marchio, ha lavorato tanti anni nei ristoranti di New York. Lavorare nel servizio di ristorazione influenza per sempre la tua comprensione del mondo. Sei letteralmente nel “posto in cui stare” (“the place to be”) nella frenesia del servizio (8:30 di venerdì sera). È elettrizzante: ordini urlati, risate, musica spesso di merda che il tuo capo sfigato ti fa ascoltare a ripetizione, cuochi pazzi, sbornie, primi appuntamenti, possibilità, vecchi amici. Il mondo esterno è tagliato fuori dalle mura del bistrot. Dentro, scappiamo o entriamo per vivere la scena, l’aroma, il cibo. Questa è un’istantanea di un bistrot di New York degli anni ’90 e 2000, quando i turisti ordinavano i peratini, le verdure diventavano fantasiose e la gente indossava freschi fumi acquatici.
